“Perché investire in brevetti e perché no” Stralcio dal libro

//“Perché investire in brevetti e perché no” Stralcio dal libro

In questo ultimo caso i segmenti di clientela saranno le aziende potenzialmente interessate ad acquisire e avvalersi dei diritti di sfruttamento dei brevetti.Nelle altre caselle saranno di conseguenza descritte le attività necessarie per raggiungerle, per monitorare il mercato e le vendite dei prodotti derivanti da tale innovazione, nonché i costi e i ricavi generati.

I dieci tipi di innovazione
Parallelamente allo studio del Business Model Canvas, il nostro schema di “aziendalizzazione” consiste nel valutare quali altri tipi di innovazione si possono applicare o associare a quel brevetto.
Facendo riferimento al libro “I dieci tipi di innovazione: l’Arte di creare svolte decisive”49 e all’imponente lavoro sul campo che sta alla sua base, il brevetto è da considerarsi un’innovazione di “performance del prodotto”. Ma di solito da sola non basta, perché le caratteristiche di novità per un’azienda di successo dovrebbero essere almeno 3 o 5 combinate tra loro.
Per questo motivo, valutiamo quali altri concetti innovativi si potrebbero introdurre, per quanto riguarda anche la configurazione aziendale e l’esperienza da offrire ai clienti, indicati nel seguente schema tratto dal libro sopra citato.

49 “I dieci tipi di innovazione: l’Arte di costruire svolte decisive” di Larry Keeley e AA.VV. – Editore Modelli di Business – Luglio 2014
80 Un esempio di questo tipo è il progetto vincitore del nostro ultimo workshop: Stark-Bodyflying.
Si tratta di un attrezzo per la ginnastica sospensiva, ideato e brevettato da Antonella Faleschini, ex ginnasta e master trainer riconosciuta dal CONI.
Nel suo caso la vendita dell’attrezzo, pur essendo un ingrediente indispensabile, non rappresenta l’unica e neppure la più importante fonte di entrata del sistema.
Il suo “modello di profitto” prevede un rilevante cashflow derivante da:
– vendita dei corsi dal vivo per il suo utilizzo, rivolti sia ai personal trainer, che agli utenti finali;
– concessione in licenza del marchio e del sistema di allenamento alle palestre;
– vendita di libri, DVD e merchandising collegati all’uso dell’attrezzo in diversi ambiti e discipline.
Per quanto riguarda questo ultimo punto, vuol dire che è stata introdotta un’ulteriore tipologia di innovazione inerente il “sistema di prodotto”.
Ecco un ottimo esempio di come si possa innovare, non solo sulla “perfomance di prodotto”, ma anche su altri due tipi di innovazione e raccogliere risultati molto più grandi, rispetto al limitarsi a una sola, che, per quanto valida, non sarebbe stata sufficiente.

Nel suo caso, inoltre, sono già molto importanti, ma ulteriormente da sviluppare, due altri tipi di innovazione nell’ambito dell’esperienza clienti: il “brand” e i “canali” di vendita, che rientrano nei prossimi obiettivi di crescita e sviluppo di Antonella e del suo progetto.
Tornando al tipo di attività che svolgiamo per ogni nuova idea e modello di business su cui operiamo, solitamente verifichiamo, una ad una, tutte le possibili tipologie d’innovazione e, sino a quando non ne abbiamo trovate almeno due o tre convincenti, oltre al brevetto, proseguiamo con il nostro “brain storming”.
Ultimata questa fase e introdotte le ulteriori innovazioni, abbiamo in mano un progetto molto più forte, difendibile e con molte caratteristiche uniche e differenzianti in più rispetto alle condizioni di partenza, in cui c’era il solo brevetto.

By |2017-04-03T18:48:25+00:00marzo 27th, 2017|Blog|0 Commenti