Quando penso al volo penso alla libertà, penso alla felicità, penso a tutto ciò che può rendere veramente serena una persona.
Quando ho deciso di portare il Body Flying nel terzo mondo, nelle missioni, mi sono resa conto di quanto valore potesse avere per un bambino di strada un attrezzo così unico, quasi extranaturale per loro: lo definirei magico.
Grazie al supporto dell’azienda Stark, alla grande passione che lega le persone che ne fanno parte, il progetto si è potuto concretizzare nella maniera migliore.
Nella città più isolata del Cile i bambini hanno potuto ballare, giocare, diventare dei piccoli acrobati sul Body Flying.
Il Body Flying in pochi giorni ha cambiato colore e non è stato semplice vedere le loro scarpe rotte, i loro calzini bucati, i loro piedi sporchi; insomma non è stato semplice sentir pronunciare dalla loro bocca: “Maestra Sara, ma sporchiamo tutto!”
A me piace pensare che hanno colorato il Body Flying, che le sfumature di questa terra hanno impregnato l’attrezzo d’amore. Lo sporco è stato lavato via dei sorrisi dei bambini, dalla scoperta del loro corpo, dalle acrobazie, dalla passione con cui ogni giorno, con la pioggia o con il sole, percorrevano tantissimi chilometri per sentirsi LIBERI DI VOLARE.
Non scorderò mai le parole di Isa quando ha detto: “Lo sai maestra, che se guardiamo il mondo a testa in giù anche qui si sta bene?”.
La sua completa fiducia, il suo sorriso, la sua semplicità mi hanno permesso di esserle grata ogni giorno.
Il Body Flying, l’acrobatica e la danza hanno messo in relazioni due mondi apparentemente lontani, ma profondamente vicini.
Il colore della pelle, la razza, il ceto sociale: tutto veniva spazzato via dalla bellezza di stare insieme su un tessuto denso d’amore.
Grazie Antonella, grazie Stark, grazie Cile, grazie bimbi perché non sono io che ho realizzato il vostro sogno di volare, ma voi.
Mi avete fatto sentire libera e leggera…. La mia missione non si ferma al Cile e la prossima avventura mi porterà dai bambini dell’Africa.