Allenamento in sospensione: a che punto siamo?
Quali sono i risultati raggiunti finora dall’allenamento in sospensione nel nostro paese? Quali gli obiettivi centrati e quali le difficoltà incontrate?
L’allenamento in sospensione ha rappresentato una rivoluzione nel mondo del fitness. L’idea di sfruttare la superficie del soffitto per allenarsi è stata una grande intuizione che ha permesso la nascita di tutta una serie di nuove modalità di workout.
Ma le potenzialità di questo innovativo sistema sono state sfruttate a pieno dal mercato italiano? Quanto è stato fatto dalle palestre per accogliere queste nuove strutture allenanti e quanto deve essere ancora fatto? Lo abbiamo chiesto a diversi operatori ed esperti di allenamento in sospensione che ci hanno offerto i loro interessanti contributi.
INTERVISTA MULTIPLA
Come hanno risposto le palestre, fino a questo momento, all’adozione di strutture ad hoc per prevedere al proprio interno l’allenamento in sospensione?
Risponde Sayonara Motta, Antigravity Master Educator and License for Europe
All’inizio era tutto diverso, si richiedeva ai centri fitness associati una licenza mensile per ospitare il marchio e formare gli istruttori; oggi abbiamo cambiato politica e il nostro focus è il professionista, ovvero il trainer che ci rappresenta, ed è libero, dopo aver fatto la sua certificazione, di insegnare nei centri collegati a noi ma senza la richiesta o l’obbligo di pagare una licenza. Inoltre a livello strutturale anche questo è cambiato, prima i centri non avevano le sale pronte per l’attività ma oggi la maggioranza dei centri hanno una sala predisposta per le attività in sospensione e quelli che non l’hanno si appoggiano alla nostra consulenza indicando i nostri partners per la struttura in Italia come Queenax.
Risponde Romolo Angellotti – Educational and Product Department Queenax
Il nostro mercato è in costante crescita, grazie al nostro prodotto originale e brevettato, che è l’unico al mondo capace di non occupare spazio a terra nella configurazione Wall to Wall, garantito e certificato rispettando tutte le norme di sicurezza europee e americane.
Risponde Antonella Faleschini, ideatrice di Stark Bodyflying
Nessuna difficoltà. Le palestre colgono immediatamente l’opportunità, e la soluzione per il posizionamento degli attrezzi si trova facilmente, in quanto è prevista una soluzione per ogni esigenza interna. Inoltre è possibile in molti casi posizionare gli attrezzi a costo zero senza impegnare le sale.
Risponde Stefano Ermacora, socio e amministratore delegato Transatlantic Fitness Italia
Come sempre il mondo è diviso in due: quelli che sono seri e professionali, che sono preparati e attrezzati come si deve: iniziando con la formazione del personale nei metodi originali con corsi di formazione ufficiali, e ovviamente usando attacchi e strutture originali, adatti e certificati e dunque sicuri per la palestre e gli utenti; e gli altri che improvvisano e provano a risparmiare qualche euro facendo scelte che compromettono la qualità e la sicurezza… A dire la verità, considerando la facilità e semplicità del concetto e soprattutto dell’ampia gamma di soluzioni d’attacco originali esistenti, anche non impegnative, qualsiasi struttura di fitness può essere facilmente preparata per il vero allenamento in sospensione e collaborare con un marchio di fama mondiale come TRX.
Risponde Damiano Trinca, inventore dello Zerogravity 981
Nel nostro caso, l’attrezzo che utilizziamo ha avuto un impatto positivo, ed è stato accolto dai più lungimiranti in modo favorevole e devo dire anche entusiasta. Quasi sempre se ne è compresa subito la potenzialità. Lo Zerogravity981 è un attrezzo apparentemente semplice ma con grandi vantaggi: dal ridotto spazio di occupazione, ai nuovi efficaci esercizi sviluppati appositamente. Ma per sfruttarlo bisogna essere preparati e seguire la formazione idonea presso la nostra sede. Comunque piace molto, come era ovvio. I limiti sono solo nella fantasia di chi deve gestire e organizzare questi spazi. Per chi come noi ne ha fatto una filosofia, una scuola, è stato un gioco da ragazzi e senza grandi investimenti strutturali.
Risponde Antonio Sgobbo, ideatore del Floating Workout®
Sulla base della mia esperienza personale, sia come istruttore, sia come gestore di un centro fitness, ritengo che l’allenamento in sospensione non abbia ancora raggiunto un livello di diffusione adeguato alle sue potenzialità, e questo per due motivazioni principali:
1) molte aziende produttrici di questi sistemi allenanti impongono l’utilizzo di strutture ingombranti e costose alle quali agganciare le cinghie
2) mancano o scarseggiano validi corsi di formazione per istruttori qualificati per l’utilizzo dei suddetti sistemi.
Quali sono i principali punti di forza dell’allenamento in sospensione? Perché converrebbe ai gestori prevedere questi sistemi di allenamento nei loro club?
Risponde Sayonara Motta, Antigravity Master Educator and License for Europe
AntiGravity Yoga arriva dalla fusione di differenti attività quali: la ginnastica, la danza, il pilates, la calestenica, il girokinesis, un buon 60 % dallo yoga. Così ogni frequentatore di AntiGravity Yoga proprio durante la pratica di differenti moduli può rivivere quelle emozioni e sensazioni conosciute negli sport precedenti (adrenalina, rilassatezza, gioia, allegria…) che viveva attraverso sensazioni di forza, eleganza, agilità, controllo… e proprio nel rivivere ciò che più gli piaceva, si fidelizza a questa nuova attività. Questo è il nostro punto di forza. Inoltre si lavora con movimenti in 4D, ovvero sfruttando le quattro dimensioni del movimento esplorando larghezza, lunghezza, profondità e circonferenza. Converrebbe ai gestori perché oltre ai benefici psicofisici di questa disciplina, a livello commerciale l’investimento si ammortizza in tempi brevi, visto la grande ricerca oggi sul mercato, oltre a portare un’attività unica nel suo genere.
Risponde Romolo Angellotti – Educational and Product Department Queenax
L’allenamento funzionale in sospensione consente di sfruttare il proprio peso corporeo per creare il sovraccarico allenante e lavorare contro la forza di gravità, producendo una forma di training molto naturale. Alcune metodologie tipo l’Antigravity Yoga praticato attraverso l’utilizzo di amache in tessuto tecnico e il nuovissimo UFO praticato con una tavola in completa sospensione consentono di coinvolgere in maniera massiccia oltre che l’apparato scheletrico e muscolare anche il cervello. Questo nuovo trend oramai sbarcato anche in Italia attrarrà sempre di più gli utenti dei club fitness, un’attività molto fidelizzante che ogni oculato gestore di club dovrebbe prevedere e incentivare nella propria struttura.
Risponde Antonella Faleschini, ideatrice di Stark Bodyflying
I corsi Stark Bodyflying hanno sempre il sold-out. Forza, elasticità, sudore, salute, benessere, musica e divertimento sono una formula vincente. Il binomio forte della Stark è: Formazione Docenti di alto livello e il Body Fly attrezzo, un prodotto di eccellenza creato con il tessuto del paracadute disponibile in tantissime combinazioni di colori per personalizzare il proprio club. Dotato di una fascia centrale e tre manopole laterali per parte che permettono di eseguire una serie infinita di esercizi. I workout possono essere indirizzati a tutti gli utenti. Oltre al Bodyflying ci sono corsi di specializzazione Bodyflying functional, pilates, yoga, danza, kids, acrobatica (redatti da specialisti di massimo livello, docenti dell’Accademia della Scala di Milano per la danza, o istruttori di pilates di fama internazionale) diventando il top per un allenamento dai risultati concreti e in breve tempo.
Risponde Stefano Ermacora, socio e amministratore delegato Transatlantic Fitness Italia
Il punto di forza del TRX è legato al concetto di allenamento funzionale, un allenamento dove tutto il corpo viene allenato in ogni esercizio ed il core è sempre attivato. Coinvolgendo tutto il corpo, il TRX crea una sinergia migliore nei movimenti con riduzione del rischio di infortuni e miglioramento della performance. Bastano 25 minuti per un allenamento completo che può essere eseguito in ogni posto, per ogni livello e per ogni obiettivo. Un altro punto di forza è dato dalla comunità TRX, riconosciuta in tutto il mondo con centinaia di trainer certificati nel territorio italiano che garantiscono la giusta applicazione dei metodi e degli esercizi sviluppati. Ci sono centinaia di esercizi che lo rendono il metodo e attrezzo più completo e meno caro del mercato.
Risponde Damiano Trinca, inventore dello Zerogravity 981
L’allenamento in sospensione consiste in un vasto gruppo di movimenti unici e di programmi di allenamento codificati per questa specifica attività. Questi esercizi si caratterizzano per il fatto che il corpo è in sospensione completa e ciò permette di caricare sulla parte del corpo che si vuole allenare la percentuale desiderata di peso corporeo. L’allenamento in sospensione è utile per il riallineamento posturale e la correzione delle asimmetrie. Tutta la muscolatura lavora in sinergia permettendo recupero e ottime performance in breve tempo. Di questo stiamo raccogliendo un’ampia e positiva casistica. I punti di ancoraggio forniscono la miscela ideale di sostegno e mobilità per allenare la forza, la resistenza, la coordinazione, la flessibilità, il potenziamento e la stabilità del “core”. Lo Zerogravity981 permette di allenare tutto il corpo mantenendo l’utilizzatore in sospensione completa in modo che i passaggi da un esercizio all’altro possano essere eseguiti in via del tutto aerea.
Il vantaggio dell’uso di un sistema di allenamento come il nostro sta nel risparmio di soldi e spazio e il guadagno rappresentato dalla grande potenzialità, anche commerciale, che può esprimere. Il nome del nostro attrezzo è la chiave di questa potenzialità, Zerogravity981 sta per 9 configurazioni, 8 esercizi fondamentali in 1 unico attrezzo… e molto altro ancora.
Risponde Antonio Sgobbo, ideatore del Floating Workout®
Un istruttore dotato di una formazione adeguata, pertanto abile e competente, sarebbe in grado di sfruttare la versatilità di un attrezzo così semplice, fornendo programmi allenanti di ogni genere: dalla preparazione atletica personalizzata, al workout di gruppo, dalla rieducazione motoria, al pilates, allo yoga in sospensione. Detto ciò, penso che il mondo dell’allenamento in sospensione offra maggiori potenzialità rispetto a quelle finora sfruttate.
Quali sono i punti deboli riscontrati finora?
Risponde Sayonara Motta, Antigravity Master Educator and License for Europe
L’improvvisazione… II punto debole oggi è la nostra costante lotta contro i centri e le scuole che non hanno un background tecnico per sviluppare questa disciplina e improvvisano corsi e docenti utilizzando il nostro marchio senza autorizzazione. Speriamo che l’informazione possa arrivare a più gente possibile e che gli utenti possano cercare sempre professionisti certificati seriamente con capacità per trasmettere i concetti e la nostra tecnica in totale sicurezza.
Risponde Romolo Angellotti – Educational and Product Department Queenax
La formazione dei trainer è il punto debole che spesso abbiamo riscontrato. Molti si improvvisano istruttori di queste metodologie, non frequentano i corsi di formazione, oppure quelli formati non seguono gli aggiornamenti. La professionalità del singolo trainer è alla base del successo di questo tipo di allenamento.
Risponde Antonella Faleschini, ideatrice di Stark Bodyflying
Il nostro unico limite è che abbiamo più utenti che istruttori e ne siamo sempre alla ricerca in tutta Italia. La nostra scuola di formazione, fiore all’occhiello di Stark, spazia dall’insegnamento del metodo, ai corsi sulla comunicazione e motivazione fino ai corsi commerciali inerenti al progetto stesso che spazia e va oltre al fine unico di diventare istruttore certificato Stark, moltiplicando le possibilità di realizzazione personale. Crediamo fermamente nella qualità e competenza che nasce solo da un percorso formativo d’eccellenza.
Risponde Stefano Ermacora, socio e amministratore delegato Transatlantic Fitness Italia
La proliferazione di copie e contraffazioni pericolose, che oltre a essere spesso di scarsa qualità, non offrono né alle palestre né all’utente contenuti o soluzioni adeguate.
Risponde Damiano Trinca, inventore dello Zerogravity 981
Rispetto all’allenamento solo punti forti utilizzando il metodo. Per quanto riguarda l’aspetto commerciale dobbiamo avere un po’ di pazienza finché anche nella nostra vecchia Italia questi tipi di allenamento si diffondano.
Risponde Antonio Sgobbo, ideatore del Floating Workout®
Un gestore che debba scegliere di avvalersi di sistemi di allenamento in sospensione, spesso si trova di fronte alla necessità di allestire una sala con “gabbie” e/o strutture metalliche ingombranti che, oltre ad avere un costo rilevante, non consentirebbero di utilizzare la stessa sala per altre discipline. Invece un sistema in sospensione che necessiti del solo aggancio al soffitto consentirebbe di avere a disposizione la stessa sala anche per le altre attività che non necessitano delle cinghie.
https://www.lapalestra.net/allenamento-in-sospensione-a-che-punto-siamo/